
Si parla sempre più di utilizzare gli insetti per produrre alimenti destinati all’uomo. Il motivo per cui si vuole far mangiare alla gente i bacherozzi è che sulla Terra siamo troppi, le risorse rischiano di essere insufficienti e nel futuro prossimo non ci sarà abbastanza cibo per sfamare tutti, se non si trovano fonti alternative di produzione alimentare. Ed ecco entrare in gioco gli insetti, fonte di proteine praticamente inesauribile.
Ma davvero c’è il rischio che le risorse non siano sufficienti nel prossimo futuro?
Da qualche parte, non ricordo esattamente dove, perdonatemi, ho letto che in realtà la Terra oggi è in grado di produrre alimenti per il triplo della attuale popolazione mondiale, e senza scomodare gli insetti. Ma allora perchè questo nuovo tormentone per convincere gli esseri umani a cibarsi come le scimmie?
Diciamo che la maggior parte dei motivi risiedono nell’isterismo green che ormai da un po’ di tempo ha preso in ostaggio il mondo occidentale, picoretto e votato all’autodistruzione.
Per salvare il pianeta bisogna inquinare molto meno e soprattutto cessare di immettere nell’atmosfera i famigerati gas serra. Un modo per ottenere ciò è produrre energia con le rinnovabili. Per produrre con fotovoltaico è necessario ricoprire buona parte del territorio terrestre con pannelli fotovoltaici, che sottraggono terreno alle coltivazioni e all’allevamento. Coltivare e allevare poi, richiede molta acqua, e qui l’isteria raggiunge vette sublimi: siccome c’è il cambiamento climatico, l’acqua scarseggerà a causa del caldo che porta siccità. Già, come se l’acqua che evapora si sperde nell’universo e non ritorna alla terra sotto forma di pioggia! Quindi meno terreni, meno acqua per irrigarli, meno allevamenti, meno cibo. Quindi ci vogliono gli insetti e la scienza, con e senza acca, per produrre cibo sintetico.
Per ora stanno facendo passare l’idea delle farine a base di insetti e della carne sintetica, un po’ in sordina, senza annunci roboanti e usando influencer di bassa lega. Ma piano piano le cose subiranno una netta implementazione e i big della comunicazione picoretta scenderanno in campo massicciamente, per convicere il popolo bue, pardon scimmia, a consumare prodotti a base di scarrafoni e affini. Vedrete.
Cosa succederà è ovvio: se la richiesta è superiore, di gran lunga, all’offerta, i prezzi dei beni alimentari “tradizionali” sono destinati a crescere in maniera esponenziale. Chi potrà permettersi di spendere per mangiare “bene” lo farà, chi non potrà, mangerà bacherozzi e cavallette.
Ovviamente i radical shit che abitano in zona ZTL e negli attici a New York mangeranno alimenti a base di grano, mais, riso, verdure fresche, legumi e carne, i povery, “che mangino baqueroches (semicit.). Noblesse oblige.
Poi, dopo gli insetti, ci saranno i cadaveri, sotto forma di Soylent Green 4.0!