Attualità

Il terremoto, l’ambientalista, il magistrato

Siamo alla solite: un evento naturale  se distruttivo come un terremoto o uno tsunami è colpa dell’uomo, se è bello, romantico o teatrale come un tramonto, l’aurora boreale o un’eclissi assolutamente non lo è. L’uomo può controllare a suo piacimento tutti gli eventi negativi/distruttivi che la natura ci spedisce per raccomandata ma non ha nessun potere su quelli non distruttivi. Chissà come mai. Abbiamo a lungo discusso sull’innalzamento del livello del mare, che è  colpa dell’uomo, ora anche lo  il terremoto in emilia è colpa dell’uomo…e la magistratura indaga!

Il progetto di stoccaggio gas a Rivara in Emilia Romagna, recentemente bloccato dopo molte indecisioni dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini a seguito del devastante sciame sismico, torna nell’occhio del ciclone: la Procura di Modena, infatti, ha aperto un fascicolo contro ignoti e senza ipotesi di reato per verificare se, e dove, siano state eseguite trivellazioni abusive e senza autorizzazioni nella zona che doveva ospitare il sito di stoccaggio.Le indagini della Procura, affidate al procuratore aggiunto Lucia Musti, sono parallele e aggiuntive rispetto a quelle sulle eventuali responsabilità per i crolli dei capannoni industriali che hanno causato la morte di diversi operai nei giorni scorsi.

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Dunque se si trivella bisogna stare attenti, si può provocare un terremoto. Il Giappone, infatti, a forza di trivellazioni è diventato a rischio sismico su tutto il territorio. Allora mi domando: ma se  punto un potente faro verso il cielo creo l’aurora boreale?  Come le mucche con le loro inquinanti flatulenze contribuiscono all’effetto serra, così vermi e talpe col loro incessante erodere il terreno scatenano i terremoti; naturalmente con il supporto tecnologico dell’uomo! Comunque siamo in una botte di ferro: la magistratura indaga e smaschererà roditori e trivellatori! L’istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia però è di diverso avviso:

 Non più una sola, ma addirittura due faglie si sarebbero aperte con i terremoti che hanno sconvolto l’Emilia il 20 maggio e poi nella giornata di ieri. Sono le previsioni poco rassicuranti degli esperti dell’INGV, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Intanto, dalla serata di ieri alle ore 18:00 fino a stamattina alle ore 9:00, il terreno ha tremato 115 volte. Di questi eventi sismici, 13 hanno avuto una magnitudo maggiore a 3.0. L’evento di magnitudo maggiore si è verificato alle ore 20.28 di ieri con magnitudo 3.9…e insiste sulla necessità di rivedere al più presto le mappature del rischio sismico del territorio italiano sono intervenuti i geologi, che hanno lanciato l’allarme per la situazione del Veneto e, in particolare del Polesine e delle zone del basso padovano e veneziano. Queste porzioni di territorio, infatti, allo stato attuale non sono classificate a rischio sismico (leggi anche Terremoto in Emilia, per i geologi ora in pericolo è il Veneto). http://www.ingegneri.cc/articolo/14579/Terremoto-in-Emilia-sottostimate-le-accelerazioni-al-suolo-attese 

Sempre dallo stesso sito si apprende che l’ing. Pierpaolo Cicchiello, strutturista ed esperto di ingegneria sismica, fa notare nel suo articolo su Ediltecnico.it la “sottostima delle accelerazioni al suolo attese in base alla attuale mappatura del rischio sismico”; forse, prima di incolpare talpe e trivellatori del sisma, sarebbe meglio concentrarsi su come sono stati costruiti i fabbricato e organizzare un sistema di controlli nei cantieri che impedisca la costruzione di fabbricati non a norma di legge. 

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