C’era una volta la Grande Depressione, che seguì quella che fino al 2007 è stata la più grande crisi economica che il mondo avesse mai visto. Ma c’erano anche uomini d’ingegno, uomini capaci con le loro idee di tamponare quel grande disastro. Tra questi ci fu Alberto Beneduce, un matematico appassionato di statistica che fu anche divulgatore (Il principio mutualistico nelle assicurazioni – Sul calcolo della ricchezza privata di uno Stato) ma sopratutto economista. Socialista di formazione si inventò, per far ripartire l’economia nazionale, l’IMI (Istituto Mobiliare Italiano) e l’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale), il primo per aprire linee di credito alle aziende, il secondo per poter far lavorare le aziende finanziate dall’IMI. Collaborò con l’allora governatore della Banca d’Italia Donato Menichella alla Legge Bancaria del 1936, rimasta in vigore fino al ’93 quando, scelleratamente, decidemmo di accodarci alla visione clintoniana/greenspaniana dell’economia, aprendo di fatto la strada all’attuale crisi. Monti, più o meno nelle stesse condizioni, sta facendo l’esatto contrario. Aumenta le tasse impoverendo cittadini e imprese, non fa nulla per risolvere il problema di accesso al credito che hanno le aziende, non fa nulla per lo sviluppo. Credo che Monti, come il suo caravanserraglio di professoroni, sappia chi fu Alberto Beneduce, credo che Monti sappia che la ricetta anticrisi della Merkulona vada bene solo per i pollai della Foresta Nera, credo, anzi ne sono fermamente convinto, che se volesse Monti saprebbe davvero rimodernare questo paese e guidarlo fuori dalla crisi; se volesse! Ma non vuole, non gli importa nulla dell’Italia, è sul libro paga della Fallschirmjäger crucca e al suo comando ubbidisce. Ma a differenza di Beneduce che fu un patriota, Monti è TRADITORE!