Su Il Fatto Quotidiano si legge questa notizia:
Nelle manovre di sabotaggio del governo Prodi Silvio Berlusconi propose all’ex senatore IdvSergio De Gregorio (che accettò), oltre al denaro, anche un ruolo all’interno di Medusa, come produttore cinematografico. Il particolare – riportato da Repubblica – rientra nella lista della strategia di acquisto di senatori che poi portarono alla caduta dell’esecutivo di centrosinistra. In quella campagna acquisti rientrò anche un altro senatore Idv, Giuseppe Caforio, che però disse no e informò Antonio Di Pietro che gli suggerì di registrare il colloquio.
Per far andare a buon fine quella che fu ribattezzata “Operazione Libertà” e che è diventata un’indagine per corruzione e finanziamento illecito a partito con il Cavaliere, infuriato per essere finito ancora nel registro degli indagati, De Gregorio si diede da fare cercando di portare dalla parte del centrodestra quello che riteneva uno in bilico su cosa fare: “Dissi a Berlusconi che forse poteva ascriversi al ruolo degli indecisi e lui mi disse: ‘Cosa gli puoi offrire?…Che magari gli diate un finanziamento alla forza politica di sua espressione. E lui disse: ‘Puoi proporgli fino a 5 milioni di finanziamento”.
Berlusconi, secondo l’accusa, avrebbe offerto a De Gregorio un compenso per dismettere la casacca rossa e indossare quella azzurra, e magari, già che c’era, avrebbe dovuto provare a riverniciare altre casacche rosse per dar corpo all’Operazione Libertà, cioè far cadere il governo Prodi. Questa vicenda chiarisce, laddove ce ne fosse stranamente ancora bisogno, come la nostra costituzione sia una vera e propria maledizione che impedisce, rendendolo ingovernabile, al nostro paese di poter camminare verso il progresso con dignità di nazione. Per far cadere un governo il Italia basta poco: è sufficiente far mancare la fiducia, cioè far saltare la catena di sant’antonio di questa o quella coalizione che assicura la famigerata maggioranza assoluta su cui si regge traballante un qualsiasi governo et voilà, il gioco è fatto.
Ma se si ha fretta di far cadere un governo, e non si dispone subito dei mezzi necessari, ecco che la costituzione viene subito in aiuto con l’articolo 67 del titolo I
Titolo I, art. 67 cost.
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.
Così, grazie a questo ennesimo trabocchetto, la costituzione rende possibile ad un parlamentare di prendere armi e bagagli per traslocare da un partito ad un altro o dalla maggioranza all’opposizione, naturalmente dopo che è stato eletto, altrimenti dove sarebbe il divertimento! Cosi io posso fare una bella campagna elettorale, carpire la fiducia di centinaia di migliaia di cittadini promettendo loro pane, prosciutto, F.ga e lambrusco e poi, una volta eletto, fregarmene bellamente delle promesse fatte e andare dal migliore offerente come una comune prostituta. Nel corso della XVI legislatura ci fu un’esplosione di questo fenomeno e i cambi di partito divennero all’ordine del giorno.
Ma prchè un parlamentare già eletto dovrebbe cambiare schieramento? Perchè non si riconosce più nell’ideologia del partito che lo ha fatto eleggere? Può darsi, tutto è possibile, strano però che questi “pentimenti” sorgano sempre DOPO l’elezione del parlamentare e MAI prima; oppure, più verosimilmente, per trarre qualche vantaggio. Così Berlusconi tenta di comprare sinistri, Bersani tenta di comprare grillini, entrambi con la benedizione di questa indecente costituzione. Poi il solo Berlusconi, ovviamente, viene indagato, certo Magistratura Democratica lo deve pur punire per aver messo ancora una volta i bastoni tra le ruote alla sinistra, ma questa è un’altra storia.
Quello che mi preme far vedere è come a causa della costituzione il voto, quindi la considerazione dell’espressione popolare, è assolutamente insignificante al fine di determinare quello che la consultazione popolare dovrebbe servire a determinare: il governo del paese LIBERAMENTE e DEMOCRATICAMENTE SCELTO DAL POPOLO. Le elezioni appena svolte, pur avendo sancito M5S vincitore netto e indiscutibile come primo partito di maggioranza relativa, non sono in grado di fornire un governo al paese a causa del carattere rappresentativo della costituzione e della imposizione della maggioranza assoluta, che obbliga a formare strampalate coalizioni che possono resistere giocoforza poco tempo salvo poi disfarsi come neve al sole, quando si riesce a formarle queste strampalate coalizioni.
E’ dal ’48 che andiamo avanti a colpi di inverosimili coalizioni, di inciuci vergognosi che nulla hanno mai avuto a che vedere con la volontà popolare, è dal ’48 che andiamo avanti a colpi di elezioni anticipate, è dal ’48 che i problemi non vengono risolti perchè questi coacervi partitici non riescono ad accordarsi su nulla che non siano reciproci e personalissimi vantaggi. Chi va a votare, qualunque cosa voti, non farà altro che contribuire alla formazione di due coalizioni: quella di governo e quella di opposizione che si forma per esclusione, coalizioni che si possono invertire in qualunque momento grazie a questa costituzione, quindi dentro alla cabina elettorale votiamo nel senso meccanico del termine: mettiamo la crocetta (a matita naturalmente, non certo con una penna ad inchiostro indelebile), chiudiamo la scheda e la imbuchiamo nell’urna, poi basta, da lì in poi il nostro voto si trasforma in una unità che servirà a formare una coalizione del tutto avulsa dalla volontà del votante.
Chi va a votare è un illuso, è un morto che parla, le sue parole, le sue aspettative, le sue speranze gli verranno soffocate in gola assieme al suo voto!
Art. 67.
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.